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A Malfa ci sono due chiese: quella del santo patrono San Lorenzo (il cui culto venne portato dai coloni amalfitani nel 1.100 e che diedero il nome al paese) e quella dell'Immacolata. Quest'ultima, che si trova nel centro urbano, fu iniziata nell'ottocento. Dopo vari momenti in cui tale edificio sacro sembrava un progetto male elaborato, venne ultimato ed aperto al pubblico solo nel 1928. Quella di San Lorenzo invece è stata edificata per la prima volta nel 1.733 (però sembra che ne esistesse un'altra nel '600), per poi essere ampliata nel 1.760. I lavori terminarono nel 1.778. L'esigenza di costruire due chiese nacque dal notevole numero di persone che abitavano Malfa intorno al 1.860: almeno 5.000. Anche se comunque si creò lo schieramento di coloro i quali avrebbero voluto ampliare ulteriormente la chiesa già esistente (laurenziani), piuttosto che costruirne un'altra. Inizialmente il Vescovo di Lipari, per mantenere l'unione del paese, decise di provvedere ad un iniziale ampliamento della chiesa del patrono. Nel 1.926 un tremendo terremoto danneggiò seriamente la chiesa e per un periodo la messa venne celebrata dentro un magazzino. Mentre la nuova chiesa dell'Immacolata veniva aperta ai fedeli, nel '29 iniziavano i lavori di ricostruzione, ultimati nel '31. Tutto ciò grazie a Padre Giovannino Marchetti, che fece di tutto per la propria parrocchia, anche spendere l'ultimo soldo che gli rimaneva. Ma il popolo di Malfa non si dimenticò di lui e fece erigere una statua in suo onore, accanto alla chiesa salvata dal suo amore per la Fede. C'è chi sostiene che la chiesa del patrono un tempo fosse l'antico cimitero di Malfa.
Sempre a Malfa si trova il Museo Eoliano dell'Emigrazione, uno dei primi in Italia. Nato per volere del C.I.R.C.E. (Centro Internazionale di Ricerca per la Storia e per la Cultura Eoliana), un'associazione regolarmente riconosciuta e formata da componenti di tutta l'isola (più alcuni membri onorari di Lipari), e in collaborazione con diversi centri di studio italiani e stranieri, questo museo parla di quei drammatici anni in cui gli isolani dovettero lasciare la propria terra per cercare fortuna altrove. Argentina, Australia, Canada, Stati Uniti... Queste erano le grandi mete a cui gli eoliani guardarono dopo il disastro della filossera, ma sempre con l'immagine della propria isola nel cuore. Il museo è pieno di testimonianze dell'epoca (biglietti, passaporti, ecc...), oltre immagini di isolani che sono effettivamente riusciti a creare qualcosa di grande e concreto all'estero. Una riprova, se ce ne fosse stato bisogno, dell'indubbio valore del Popolo che ha abitato Salina. Comunque il C.I.R.C.E. ha deciso di andare oltre, ospitando il museo in un immobile acquistato proprio dai soci stessi, i quali hanno intenzione di arricchire ulteriormente il patrimonio che hanno contribuito a mettere alla luce.
L'immobile sopra menzionato si trova alle spalle della chiesa laurenziana, in quello che è un vero e proprio agglomerato culturale. Lì vicino è infatti possibile visitare la Biblioteca comunale, fornita di un gran numero di testi sulla storia eoliana. Aperta al pubblico il 13 maggio del 1995, situata in Via Fontana, al primo piano dell'edificio comunale che, nel 1913, è stato donato sempre dal benemerito Padre Giovanni Marchetti. In questi anni si è registrata una continua crescita ed espansione della struttura bibliotecaria, sia per la frequenza dei lettori, che per l'incremento del patrimonio librario ed artistico; infatti dai mille volumi iniziali si è giunti, oggi, ad ottomila pubblicazioni fra libri ed audiovisivi. Proprio la Biblioteca, inoltre, nel periodo estivo organizza un nutrito programma culturale in cui è possibile visionare proiezioni, mostre fotografiche, ascoltare concerti per pochi intimi ed assistere a presentazioni letterarie. Possiamo quindi dire che la Biblioteca è divenuta un elemento costitutivo utile ed importante per l'identità culturale del paese. «Infatti – ha avuto modo di dire il bibliotecario Antonio Brundu –, i veri tesori dell'umanità si trovano nel cuore, nell'intelletto e negli occhi dell'uomo. E poi nel fondo azzurro dei mari, nel verde delle foreste e nelle pagine dei libri».
Accanto è ubicato l'Erbario eoliano. Fortemente voluto dall'Amministrazione di Malfa, coadiuvata brillantemente da quelle di Leni e S. Marina Salina, l'Erbario è nato grazie alla collaborazione della Regione Sicilia e della Provincia Regionale di Messina. Si tratta di una collezione di piante raccolte in una determinata area, essiccate, catalogate e quindi esposte in una struttura museale. Sono state censite circa 380 specie, mentre all'interno vi sono almeno 1000 campioni. Si spera di poter dotare in futuro questo Erbario di strutture divulgative. Non si tratta di un arrivo per Salina, ma di un inizio. Per le aree protette sono state stanziate nuove somme, che permetteranno di creare una serie di interventi e servizi da condividere con le comunità locali.
Nel centro di Malfa, oltre alla società culturale Didyme 90, opera il gruppo teatrale U Cufularu, specializzato in commedie recitate in vernacolo e a cui partecipano attori provenienti da tutta l'isola.
Tra le varie iniziative estive del Comune di Malfa, ricordiamo l'appuntamento fisso con "La Sagra del Totano" il 31 di agosto. In questa data, infatti, nella Piazza Immacolata vengono cucinate grandi quantità di totano locale secondo le numerose ricette dell'arcipelago delle Eolie e poi offerte ai numerosissimi turisti. Ultimi studi hanno dimostrato che i totani del mare delle Eolie contengono molte più sostanze benefiche, soprattutto per lo sviluppo del feto materno.